Jason Nelson. I videogiochi come poesie digitali

Mario Savini

Jason Nelson - Mario Savini

Jason Nelson

Gli art games di Jason Nelson – Net Art/Digital Poetry Gamessembrano animazioni di collage dadaisti, rimandi alle opere di Kurt Schwitters, Hannah Höch o Raoul Hausmann. Le composizioni raccolgono materiali di ogni tipo, sviluppando percorsi che si snodano tra versi poetici, annotazioni disegnate a mano, documenti storici, immagini ritagliate dalla Rete. Le figure e le scritte sono accostate liberamente, senza una coerenza formale come se tutto fosse basato sulla casualità. Gli spazi di queste “poesie digitali” brulicano di bizzarre invenzioni che si accompagnano a strani rumori o a voci filtrate da un software speech-to-text. Le architetture semplici ed incomplete disorientano l’utente di fronte ai pericoli.

99Rooms. L’archeologia industriale di Rostlaub

Mario Savini

Rostlaub, 99Rooms (2004) - Mario Savini

99Rooms è un videogioco online sviluppato nel 2004 da Rostlaub, un collettivo tedesco formato da Kim Köster (artista), Johannes Bünemann (musicista), Stephan Schulz (programmatore), Richard Schumann (designer). Il percorso presenta scene apocalittiche tra magazzini e fabbriche abbandonate del vecchio quartiere industriale di Berlino Est. L’utente deve trovare delle chiavi nascoste (link) che consentono di attraversare 99 stanze (livelli): murales animati e soundscape suggestivo rendono affascinate il tragitto. L’invito è quello di farsi catturare dalla bellezza dell’archeologia industriale impreziosita da piccoli oggetti impolverati: quadri elettrici ed interruttori ancora funzionanti, neon accesi e strane presenze danno vita ad ambienti misteriosi.

Rostlaub, 99Rooms (2004) - Mario Savini

Rostlaub, 99Rooms (2004)

Super Skill Jump. Il videogioco inutile di Christer Kaitila

Chris Kaitila, Super Skill Jump (2011)

Christer Kaitila, Super Skill Jump (2011)

Mario Savini

Nel videogioco online Super Skill Jump (2011) di Christer Kaitila, il celebre idraulico del Super Mario Bros diventa un “non-eroe”. Questo personaggio è incastrato in uno spazio angusto, è tormentato nella continua ricerca di una via d’uscita. La musica, che in principio è una piacevole compagna di viaggio, verrà poi percepita come una sorta di angosciante e stridente lamento. Inoltre, non si accumulano punteggi e nulla si riesce a vincere. Il gioco, infatti, non ha alcun senso. Super Skill Jump sembra rimandare alle assurde composizioni dadaiste. Viene in mente Cadeau di Man Ray, un ferro da stiro con 14 chiodi saldati nella piastra, un oggetto del tutto inutile. L’opera diventa una provocazione e il “regalo” delude le aspettative di chi lo riceve.

Man Ray, Cadeau, 1921 (replicato nel 1940)

Man Ray, Cadeau, 1921 (replicato nel 1940)